Si fa presto a dire… ricette.
Ma se queste indicazioni di buone pratiche culinarie sono scritte in endecasillabi e rigorosamente nello schema del sonetto, in dialetto romanesco e da Aldo Fabrizi, subito abbiamo il sospetto che vi si nasconda molto di più. E così scegliendo fiore da fiore ecco una collana di sonetti della pastasciutta che, tra batture e ricordi, fanno emergere un mondo antico di saperi e di sapori in cui nulla è escluso: il bello, il buono, la vita e la morte, il sacrificio e il godimento.
Alla voce narrante di Gabriele Parrillo, romano verace, si accosta il giovanissimo e promettente quintetto bergamasco “I bordi” (voce: Cate, chitarra: Dadda, violoncello: Paolo, basso: Claudia, percussioni: Eu) a rielaborare le arie popolari più note.
Social Network