Pubblicato il 24 febbraio 2017 da Redazione
Lo spettacolo si terrà nella cripta sabato 4 marzo alle 21
In principio fu Canossa. Le prime tre edizioni de “Il cammino del perdono” hanno avuto come ambientazione, fin dal 28 gennaio 2013, la famosa rocca che nel gelido inverno del 1077 vide protagonisti di una storica “riconciliazione” la Grancontessa Matilde, papa Gregorio VII e il penitente imperatore Enrico IV. I lettori più attenti ricorderanno che circa un anno fa ne avevamo parlato sul giornale diocesano (si veda La Libertà del 5 marzo 2016). Poi è arrivata la quarta generazione della proposta, itinerante, che “cammino” dopo “cammino” si è fatta conoscere e apprezzare prima nell’ambito del “deSidera Festival” a Sotto il Monte e a Bergamo, quindi al Festival Francescano a Bologna.
Ora il progetto si cala in una cornice non meno suggestiva, la cripta della Cattedrale di Reggio, in un’atmosfera raccolta che ben si sposa con la dimensione intima del perdono che lo spettacolo vuole rappresentare. L’appuntamento è per sabato 4 marzo alle 21, alla presenza del vescovo Massimo; l’ingresso è gratuito ma occorre la prenotazione al numero 333.9119476.
Si tratta di uno spettacolo di parola, danza e musica, imbastito secondo quella convivialità delle differenze tanto cara a don Tonino Bello, colui che ha ispirato molti progetti teatrali dell’attore Gabriele Parrillo, ideatore e magistrale interprete de “Il cammino del perdono”, per la regia di Rosario Tronnolone. Un percorso di discesa fisica (la chiesa sotterranea) e interiore (in se stessi) attraverso i classici che ci parlano di perdono nella letteratura (Manzoni, Kafka), nel teatro (Shakespeare) e nella poesia (Pascoli, Lorca, Turoldo), per interrogarsi e camminare insieme.
Leggi tutto l’articolo di Edoardo Tincani su La Libertà del 25 febbraio
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